Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un articolato messaggio a papa Leone in vista del viaggio apostolico che il Pontefice sta per intraprendere in Turchia e Libano. Un itinerario denso di significati storici, religiosi e politici, che il Capo dello Stato interpreta come un’opportunità per rilanciare dialogo, pace e cooperazione nel Mediterraneo.
Nel testo, Mattarella sottolinea come “L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete. La Sua presenza in Turchia e Libano senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana. Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione”.
Il presidente ricambia poi le parole che il papa aveva indirizzato al Quirinale alla vigilia della partenza: “Santità – scrive il Capo dello Stato – desidero farLe pervenire il mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico in Turchia e Libano”.
Mattarella evidenzia inoltre il valore simbolico delle tappe previste, a cominciare da Nicea: “Il pellegrinaggio all’antica Nicea, – continua – in occasione del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune”.
Il messaggio del presidente si conclude con l’auspicio che la missione contribuisca a rafforzare le vie del dialogo e della stabilità in un’area oggi attraversata da tensioni, ma ricca di storia condivisa e vocazione al pluralismo.
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