Assad salvato dalla Russia. Per ora

Al Consiglio di Sicurezza Mosca si oppone al piano della Lega Araba, appoggiato dagli Usa, per le dimissioni immediate del dittatore siriano e propone negoziati con le opposizioni.

Assad salvato dalla Russia. Per ora
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1 Febbraio 2012 - 10.18


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Non è più la Russia sovietica, comunista, è la Russia che ha mandato il numero due del suo patriarcato a sostenere esplicitamente Assad. Ora le cupole ortodosse del Cremlino cercano di trovargli una via d’uscita, politica, dai pasticci in cui si è cacciato.

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La Russia infatti blocca i lavori del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla carneficina siriana. Il ministero degli Esteri russo si oppone alla linea degli Stati Unti e del rappresentante della Lega Araba (che invocano il passaggio dei poteri al vice di Assad e poi elezioni libere sul modello di quanto appena fatto per lo Yemen) insistendo a proporre un dialogo, a Mosca, tra regime e rivoltosi: “Abbiamo suggerito alle autorità siriane e all’opposizione di mandare i loro rappresentanti a Mosca per contatti informali… Abbiamo ricevuto una risposta positiva da parte delle autorità siriane”.

Il Presidente della leadership di opposizione esterna siriana, il “Consiglio Nazionale Siriano” Borhan Galyoun ha risposto: “Qualsiasi negoziato per la transizione è condizionato dalle dimissioni di Assad… Se il governo russo accetta questa condizione, che Assad, faccia un passo indietro, è possibile tenere negoziati in Russia senza alcun problema… Se i russi vogliono una soluzione negoziata per la tragica situazione devono riconoscere la necessità che Assad si dimetta, in quanto non può essere colui che uccide il suo popolo a muovere il Paese verso la democrazia”.

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Non molto dissimile la linea dell’opposizione interna siriana. Il Coordinatore Generale dell’Organismo nazionale di coordinamento per il cambiamento democratico in Siria, Hassan Abdel Azim, ha detto: “Siamo con l’iniziativa araba, Assad deve dimettersi, non può vincere la linea della violenza e delle uccisioni indiscriminate. Non c’è spazio per un dialogo con lui.”

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