I Fratelli Musulmani conquistano la presidenza egiziana. Per un soffio: la Commissione Elettorale ha annunciato pochi minuti fa che il candidato del partito islamico, Mohammed Morsi, ha battuto Ahmed Shafiq, premier sotto il regime di Mubarak.
51,7% dei voti contro il 48,3%. Si tratta del primo presidente egiziano democraticamente eletto, anche se, con molta probabilità, il candidato sconfitto al ballottaggio presenterà ricorso alla Corte Suprema. Ad annunciare il risultato elettorale è stato il presidente della Commissione Farouk Sultan
Una vittoria al fotofinish quella di Morsi, che in campagna elettorale ha tentato di dipingere Shafiq come la continuazione di quel regime per la rivoluzione ha portato al collasso. E oggi arrivano i risultati con un ritardo di tre giorni, durante i quali i due avversari avevano dichiarato entrambi di aver vinto le elezioni.
Piazza Tahrir, in cui si sono ritrovati migliaia di sostenitori di Morsi (ma anche salafiti e ultra conservatori), è esplosa in grida di gioia. Una presenza costante nella piazza simbolo della rivoluzione, come forma di protesta verso l’attuale esecutivo del Paese, guidato dalle forze armate e accusato di agire al fine di ridurre il più possibile i poteri del futuro presidente. Insomma, la tensione non si allenta, soprattutto a seguito dello scioglimento del neo Parlamento a maggioranza islamica.
Ingente il dispiegamento di poliziotti sia al Cairo che nelle principali città egiziane e in luoghi istituzionali considerati sensibili, nell’obiettivo di soffocare sul nascere eventuali violenze o scontri. Veicoli militari e truppe sono state dispiegate all’aeroporto della capitale, mentre poliziotti antisommossa hanno circondato la sede del Parlamento.
Morsi, 60 anni, ingegnere diplomato in California, era il leader dei Fratelli Musulmani durante il regime di Hosni Mubarak. Nena News