Il 6 agosto 1945 il primo ordigno atomico mai utilizzato in un conflitto militare esplose sulla città giapponese di Hiroshima.
130 mila i morti, 180 mila gli sfollati, un numero incalcolabile i decessi avvenuti negli anni successivi a causa delle radiazioni. I sopravvissuti all’evento vengono chiamati hibakusha, che letteralmente significa «i colpiti dall’esplosione».
Alla data del 31 marzo 2011, gli hibakusha riconosciuti dal governo giapponese sono oltre 210 mila, alcuni dei quali ricevono aiuti e sostegno medico.
A 67 anni di distanza, il ricordo della bomba atomica è ancora un universale monito a favore della pace tra i popoli, costruita senza dimenticare quel 6 agosto.
Sei giorni più tardi, il 9 agosto 1945, sarà la volta di Nagasaki.
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