Assange attacca Obama: mi perseguita

Arrivano fino all'Onu le accuse del fondatore di Wikileaks, in videoconferenza dall'ambasciata di Londra: il presidente Usa sfrutta a fini elettorali la Primavera Araba.

Assange attacca Obama: mi perseguita
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27 Settembre 2012 - 14.01


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Arriva fino alle Nazioni Unite il caso di Julian Assange, in un evento organizzato dall’Ecuador in cui il fondatore di Wikileaks ha chiesto che si ponga fine alla sua persecuzione. Il governo di Quito, intanto, ha aperto per la prima volta la porta al ricorso alla giustizia internazionale. Assange, rintanato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dal giugno scorso per evitare l’estradizione, ha parlato attraverso un video registrato dal suo arresto virtuale a Londra.

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Nel corso dell’evento affollatissimo organizzato a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, l’hacker australiano ha sfidato il presidente Usa, Barack Obama, osservando che mentre sostiene la libertà di parola in Medio Oriente, continua a «perseguitare» la sua organizzazione, responsabile di aver messo in rete i clablogrammi riservati della diplomazia Usa. Intanto oggi New York sarà teatro di un incontro tra le autorità ecuadoriane e britanniche per tentare di risolvere «attraverso il dialogo» un braccio di ferro diplomatico che va avanti da tre mesi e che rischia di protrarsi nel tempo.

I ministri degli Esteri di Ecuador e Regno Unito, Ricardo Patino e William Hague, si incontreranno nel pomeriggio in un hotel di New York dove si parlerà del salvacondotto che Quito chiede perché Assange possa abbandonare Londra. Il capo della diplomazia dell’Ecuador ha detto che il suo governo è disponibile a percorrere la via diplomatica per risolvere il caso, ma ha anche ammesso per la prima volta che non scarta la possibilità di optare per la via giudiziaria, portando il conflitto dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia: «Se dopo un tempo ragionevole i negoziati politico e diplomatico non avanzano, non ci rimarrà altra alternativa che ricorrere alle istanze giudiziarie, alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja».

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