Il Montenegro sanziona la Russia
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Il Montenegro sanziona la Russia

Una serie di paesi europei si allineano alle misure adottate dall'Unione, per Podgorica invasa dai russi sara' particolarmente difficile metterle in atto<br>

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21 Marzo 2014 - 12.56


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Una serie di paesi europei fra i quali nell’area balcanica spiccano Montenegro, Albania e Moldavia si sono associati alla decisione del Consiglio d’Europa di imporre sanzioni a determinate persone russe e ucraine, gli altri aderenti sono Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Un comunicato stilato a Bruxelles informa del fatto che “la decisione del Consiglio impone il congelamento dei fondi e delle risorse economiche di quelle persone che sono indicate come responsabili dell’uso improprio di fondi statali ucraini, nonché di violazioni dei diritti umani nel paese”, ha detto la dichiarazione .

Fino a questo momento sono stati “congelati” i beni e conti correnti di 18 persone, per quanto riguarda il Montenegro non si sa bene come questi provvedimenti potranno essere applicati visto che il paese adriatico è sede di numerose proprieta’ russe nel settore turistico e da tempo è impegnato in un contenzioso, sempre con un grande investitore russo per la gestione della più grande fabbrica di alluminio del paese.
Liechtenstein e Norvegia , oltre alla Moldova , secondo il comunicato” faranno in modo di armonizzare le loro legislazioni nazionali con la decisione del Consiglio”, ha detto la dichiarazione.

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La decisione dell’Ue di congelare i beni dei funzionari ucraini coinvolti nelle violenze a Kiev è entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e si riferiscono tra l’altro al presidente Viktor Yanukovich.

L’elenco comprende, oltre all’ex presidente i suoi più stretti collaboratori, tra cui l’ex ministro degli Interni, quello della Giustizia, il procuratore della Repubblica, il capo dei servizi di sicurezza ed il figlio Aleksandr Yanukovich. Altre persone sanzionate sono ancora l’ex primo ministro ucraino, Nykola Azarov e suo figlio.

L’Unione europea afferma che questi funzionari sono coinvolti nella appropriazione indebita di fondi statali e che le sanzioni includono misure per tentare di ripristinare questi fondi.

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