Pili: “Renzi e Delrio cancellano l’isola dal piano infrastrutturale”

"In Sardegna niente strade, porti e ferrovie"

Pili: “Renzi e Delrio cancellano l’isola dal piano infrastrutturale”
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22 Aprile 2015 - 10.47


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“In Sardegna niente strade, porti e ferrovie. Renzi e Delrio cancellano la Sardegna dal piano infrastrutturale del principale documento di programmazione del governo. Risorse finanziarie solo per le aree ricche e per le opere inserite nei corridoi europei e che avranno finanziamenti privati, ovvero con pedaggi e caselli. Nel Def 2015 (documento economico finanziario) approvato ieri dalla commissione infrastrutture della Camera si consuma l’ennesimo attacco alla Sardegna e alla coesione territoriale. Questa volta a metterlo a segno è il ministro delle Infrastrutture lo stesso che qualche settimana fa, prendendo in giro i sardi, si era impegnato in Sardegna a restituire il maltolto. Non solo non restituisce quanto dovuto alla Regione ma assesta alla Sardegna un grande scippo infrastrutturale ai danni dell’isola. L’allegato infrastrutturale del Def 2015 taglia totalmente la nostra regione dalle opere strategiche del Paese. Secondo il Def le uniche opere da realizzare sono quelle contenute nei quattro corridoi europei che escludono totalmente la Sardegna. E’ un piano inaccettabile che viola qualsiasi regola di buon senso e cancella tutti i sacrosanti diritti alla coesione territoriale e al riequilibrio infrastrutturale. Renzi e Delrio più di altri stanno mettendo in atto una vera e propria secessione al contrario. E’ lo Stato che si stacca dalla Sardegna e non il contrario. Il documento economico finanziario che costituisce l’architrave di tutte le successive decisioni del governo, dalla legge di stabilità ai piani di settore, esclude a priori l’unica vera regionale insulare italiana ed europea”.

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Lo ha denunciato il deputato sardo di Unidos Mauro Pili replicando duramente al neoministro Delrio durante la seduta della commissione Infrastrutture per l’approvazione dell’allegato infrastrutturale del DEF. Pili ha anche votato contro il provvedimento di indirizzo e programma approvato con i voti della maggioranza.

CANCELLATA LA PIASTRA LOGISTICA EUROMEDITERRANEA

“Nel Def è stata gravemente cancellata la Piastra logistica euromediterranea della Sardegna ed esclusa dalle opere strategiche e prioritarie del governo. Per la Sardegna vengano maldestramente richiamate solo vecchi fondi del 2011 e per giunta di stretta pertinenza regionale utilizzati per la Sassari – Olbia. La Carlo Felice, la 125, tutte le strade di connessione tra porti ed aeroporti vengano invece escluse categoricamente perché non contenute nei corridoi europei”.
“Il documento di economia e Finanza approvato dal governo Renzi e ieri dalla sua maggioranza parlamentare – ribadisce Pili – cancella la Sardegna dall’Italia e anziché lavorare per eliminare il peso del divario insulare lo rende incolmabile con scelte nefaste che violano la Costituzione e lo Statuto sardo. Siamo dinanzi a delle scelte che peseranno come macigni inamovibili sul futuro della Sardegna – ha sostenuto Pili. Il Def pianifica l’esclusione della Sardegna da tutte le scelte strategiche del Paese, la taglia fuori da tutti gli interventi infrastrutturali e per giunta scrive regole che rendono impossibile per la nostra regione competere con chiunque”.

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UNA PALESE VIOLAZIONE COSTITUZIONALE CONTRO LA COESIONE

“Il contenuto del piano strategico del governo Renzi è un vero e proprio atto di guerra dello Stato verso la Sardegna. Un piano incostituzionale perché mina alla radice l’unità nazionale e il diritto ad un equo trattamento dei cittadini italiani. Un progetto scandito da quattro punti nevralgici del documento all’esame della Camera dei Deputati che di fatto affondano la Sardegna. Continuiamo ad accettare vergognose pacche sule spalle da un governo che poi al momento opportuno irride l’isola. E tutto questo con il silenzio e la complicità dei parlamentari sardi di maggioranza”.
“Con il Def 2015 si elimina qualsiasi infrastruttura che non sia compresa nei quattro corridoi europei e lo si decide ignorando completamente leggi dello Stato che avevano già inquadrato la Sardegna come piastra logistica euro mediterranea”.

SARDEGNA FUORI DAI CORRIDOI EUROPEI, FUORI DA TUTTO

“Il combinato disposto dei quattro corridoi europei e l’obbligatorietà delle risorse private per coofinanziare le opere infrastrutturali del Paese costituisce – ha sostenuto Pili – un colpo letale alla coesione nazionale tanto decantata e pretesa dallo Stato. La Sardegna, infatti, oltre a non rientrare nelle quattro priorità decise da governo, non potrà mai attrarre capitali privati per le opere infrastrutturali strategiche considerato che, oltre al gap insulare, che comporta oneri insostenibili, non potrà in alcun modo farsi carico di nuovi balzelli come pedaggi e tariffe di accesso e fruizione di infrastrutture”.
“La decisione del governo Renzi di approvare un documento di tale gravità conferma una chiara matrice vetero bancaria, vetero Europea e stoltamente finanziaria”.

SARDEGNA ULTIMA NELLE INFRASTRUTTURE, SERVE RIEQUILIBRIO IMMEDIATO

Pili nel corso dell’intervento in commissione per dimostrare che questa scelta è sbagliata nella forma e nella sostanza ha richiamato il grave divario infrastrutturale che compisce la Sardegna:
per quanto riguarda le reti energetiche: fatto 100 l’indice dell’Italia; si ha 64 per il mezzogiorno; e appena 35 per la Sardegna;
per le reti stradali, fatta base 100 per l’Italia; si ha 87 per il mezzogiorno e 45 per la Sardegna;
per le reti ferroviarie: indice 100 per l’Italia; 87 per il mezzogiorno; 15 per la Sardegna;

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“Dati – ha spiegato Pili intervenendo in replica al ministro Delrio – che non tengono conto del divario insulare che va sommato a questi gap. Il governo Renzi – ha concluso Pili – beffa la Sardegna due volte, la prima perchè la esclude dal riequilibro infrastrutturale la seconda perché ignora la sua condizione insulare. Tutto questo è inaccettabile e va denunciato e respinto con ogni determinazione”.

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