Nepal, in centinaia inghiottiti dai ghiacciai sull'Everest

Il fenomeno che ha interessato l'Everest dopo il violento sisma di sabato è diverso dalle comuni valanghe.

Everest, campo 1
Everest, campo 1
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27 Aprile 2015 - 12.40


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Il sisma in Nepal ha causato un fenomeno, diverso da quello delle valanghe, che ha letteramente inghiottito le persone e, secondo l’associazione Ev-K2-Cnr, è impossibile specificare con certezza in quanti si trovino nei crepacci che si trovano in una delle zone piu’ pericolose dell’Everest, quella che collega il campo base al Campo 1.

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La zona in cui sono state viste le persone intrappolate nei ghiacci è quella nota agli alpinisti come ‘icefall’, la cascata di ghiaccio che si trova tra il Campo base dell’Everest e il Campo 1 e si trova nella zona opposta a quella colpita nei giorni scorsi dalle due valanghe. “E’ un percorso molto pericoloso – ha osservato il portavoce dell’associazione Ev-K2-Cnr, Pietro Coerezza – perchè lì il ghiaccio è normalmente in movimento”. Basti pensare che in un crollo avvenuto sulla icefall un anno fa avevano perso la vita 16 persone, per la maggior parte sherpa. “E’ difficile – ha aggiunto – avere una stima di quante possano essere le vittime”. Le due valanghe, avvenute sul versante opposto dell’Everest, hanno invece provocato complessivamente, secondo le stime, fra 19 e 22 vittime e 60 feriti.

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