Polizia e Fbi ha condotto nella notte tra il 6 e il 7 maggio un maxi blitz che ha colpito alcuni presunti mafiosi appartenenti alla ‘Ndrangheta, che operavano tra la Calabria e gli Usa: le cosche fanno capo ad un’organizzazione che controllava il traffico internazionale di droga tra l’Italia, gli Stati Uniti e il Sud America.
L’indagine, coordinata dalla procura antimafia di Reggio Calabria, è durata diversi mesi ed è stata condotta dagli uomini del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Reggio Calabria, in stretto contatto con gli agenti del Federal bureau of Investigation. L’inchiesta ha consentito di ricostruire vecchie e nuove alleanze tra le famiglie mafiose americane e quelle calabresi, confermando il ruolo di leadership della ‘Ndrangheta nella gestione del traffico internazionale di droga. Alleanze che già erano emerse nell’ambito dell’inchiesta ‘New Brige’: in quell’occasione gli investigatori avevano infatti dimostrato l’esistenza di un ‘ponte’ tra New York e la Calabria, costruito attraverso l’alleanza delle famiglie mafiose americane con le cosche dell’area ionico e reggina.
Sono una quindicina le persone fermate e arrestate. Una trentina, invece, gli indagati. Sono in corso nei due paesi perquisizioni e sequestri. I provvedimenti sono stati emessi dalla Dda di Reggio Calabria e dalla magistratura americana ed eseguiti dal Servizio centrale operativo (Sco) e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, dall’Fbi e dall’Homeland security.
La base dell’organizzazione, secondo la ricostruzione degli investigatori, era un ristorante nel Queens, a New York, gestito da un calabrese incensurato assieme alla moglie e al figlio. L’uomo, assieme ai familiari, è stato arrestato nelle settimane scorse: nel corso della perquisizione nel ristorante sono stati sequestrate oltre 100mila dollari, sei pistole, un fucile, cocaina e marijuana.