A Skopje scoppia anche la guerra della manifestazioni: a pochi giorni dall’impressionante corteo con in quale i cittadini della capitale avevano chiesto domeinca le dimissioni del premier Nikola Gruevski, migliaia di sostenitori del partito al potere, il VMRO-DPMNE si sono radunati davanti al Parlamento per ascoltare un discorso provocatorio del primo ministro, che dice di voler resistere a tutti i costi.
La manifestazione aveva come slogan motto “Per una Macedonia forte” e voleva dimostrare che molte persone , pure tra le crescenti richieste di dimissioni, sostengono ancora Gruevski. “Negli ultimi tre mesi e mezzo, la Macedonia è stata fatta oggetto di un attacco grave, e per tutto questo tempo siamo rimasti in silenzio e in attesa di questi attacchi arrivassero alla fine – ha detto il premier, in un discorso di aperta sfida – siamo stati in silenzio, ma non è stato sufficiente e adesso per la Macedonia è giunto il tempo di rispondere … la Macedonia non si arrende, la Macedonia è forte!”.
Gruevski ha accusato l’opposizione di ricorrere alla “aggressione e divisioni” con le sue accuse contro il governo, e ha definito le sue richieste di dimissioni ” la dittatura di una minoranza politica, anche se la gente in grado di riconoscere qualcuno quando vuole mentire e manipolarla. Il capo dell’opposizione, Zoran Zaev è appoggiato da servizi segreti stranieri nella sua missione di rovesciare il governo, però la Macedonia non permetterà mai un primo ministro come Zaev, cosa succederebbe se a prendere il potere fosse gente simile, abituata a divorare persone ancora in vita! Vogliono le mie dimissioni ? In effetti vogliono soltanto che ce ne andiamo lasciando la Macedonia a loro ma questa forza, questa massiccia partecipazione di popoo e questa energia rappresentano la migliore risposta a quelle persone.”
Gruevski ha anche sostenuto che la crisi politica sta indebolendo l’economia e si traduce in mancanza di lavoro e cassa integrazione.
Gli inviti a presentare le dimissioni per il premier si sono fatti pressanti da quando l’opposizione ha iniziato nello scorso febbraio a rendere pubblici i contenuti di conversazioni intercettate che sembrano rivelare il coinvolgimento del governo in una vasta gamma di abusi ,come la frode elettorale, la manipolazione del sistema giudiziario e un intervento per coprire l’omicidio di un giovane commesso da un poliziotto.
Il messaggio principale manifestazione filogovernativa, comunque, è stato chiaro; Gruevski non è disposto a dimissioni almeno in tempi brevi.”Nessuno può ignorare la volontà elettorale del popolo macedone”, gli fa eco il ministro delle Finanze , Zoran Stavreski.
La manifestazione si è svolta in maniera pacifica anche se ha avuto luogo a soli 800 metri dal palazzo del governo dove i sostenitori dell’opposizione avevano organizzato la propria manifestazione di domenica, e adesso hanno istituito un “campo di protesta”.L’opposizione e alcuni gruppi per i diritti umani adesso sostengono che il partito di governo ha costretto i dipendenti pubblici e di alcuni altri lavoratori a partecipare alla manifestazione, e aggiunge che i membri del partito di maggioranza hanno stilato elenchi di chi vi assistito.
Il “Centro per la libertà civile”, una ONG, sostiene che ai dipendenti di alcune aziende sia stato ordinato di lavorare di domenica in modo da avere libero il lunedi e andare al raduno per Gruevski.Il partito di governo non ha ancora risposto a queste accuse e nel frattempo, i colloqui mediati dal Parlamento europeo tra il primo ministro e l’opposizione sono proseguiti a Strasburgo. Le autorità hanno restituito Zaev il passaporto in modo che potesse andare in Francia per il colloquio: il documento gli era stato confiscato a inizio anno, dopo che Gruevski lo aveva accusato di aver cercato di ricattarlo per ottenere le sue dimissioni. I pubblici ministeri nei suoi confronti hanno formalizzato l’imputazione di aver tentato di rovesciare il governo con la violenza.
Fonti : Agenzie