Turchia, Erdogan senza maggioranza

Il partito del presidente perde la maggioranza in parlamento che aveva da 2002. Vittoria per il partito filo-curdo Hdp che supera il 13% e ottiene 79 seggi.

Turchia, Erdogan senza maggioranza
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8 Giugno 2015 - 09.03


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Dopo 13 anni, il partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso la maggioranza assoluta in parlamento. Erdogan, ottenendo il 40,8% dei voti, avrà a disposizione 259 seggi su 550. Il primo partito dell’opposizione il socialdemocratico Chp di Kemal Kilicdaroglu con il 25,05% potrà contare su 132 seggi, mentre i nazionalisti del Mhp di Devlet Bahceli con il 16,36% avranno in parlamento 81 deputati. Il vero vincitore delle elezioni politiche in Turchia è però il partito curdo Hdp di Selahattin Demirtas, l’Obama curdo: fondato nel 2014, la sua “scommessa folle” ha superato ampiamente la soglia di sbarramento del 10% e con il 13% dei voti ha ottenuto 79 seggi.

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Il trionfo del ‘Podemos curdo’ – nella capitale del Kurdistan curdo Diyarbakir in molti hanno festeggiato con canti, balli e caroselli per la vittoria politica – è infatti la vera sconfitta per Erdogan. Il presidente infatti ha sempre chiesto ai turchi, durante la campagna elettorale la maggioranza in parlamento (330 seggi) per potersi proclamare ‘superpresidente’ con pieni poteri.

La sorprendente vittoria del partito filo-curdo di Demirtas apre adesso una fase delicata per la formazione del governo di Ankara. Il presidente Erdogan, prevedono diversi analisti, dovrebbe incaricare una personalità dell’Akp, il partito che ha ottenuto più voti, di cercare di formare il nuovo governo, ricercando una alleanza con i nazionalisti del Mhp. Prima del voto tutti i partiti di opposizione avevano escluso una possibile coalizione con l’Akp. Il dirigente del Chp a Istanbul Murat Katayalcin ha chiesto la scorsa notte che Erdogan dia l’incarico al leader del suo partito Kemal Kilicdaroglu.

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La sconfitta di Erdogan.
Il premier Davutoglu, nonostante il tracollo del suo partito che dal 2007 ha visto diminuire di 82 seggi la presenza dell’Akp in parlamento ha dichiarato: “Questa tornata elettorale ha dimostrato che la spina dorsale della Turchia è l’Akp. L’Akp è in tutte le regioni e province. Faremo di tutto, all’interno del quadro politico, per mantenere la stabilità [del Paese] e dare conforto [alle persone] come hanno fatto i quadri dell’Akp negli ultimi 12-13 anni”. Dichiarazioni che stonano se si guardano ai dati reali e agli obiettivi di Erdogan, che voleva ottenere la maggioranza assoluta o quanto meno i 276 seggi che avrebbe assicurato al suo partito una maggioranza minima per governare da solo il Paese.

Un nuovo leader a sinistra. La Turchia ha inoltre trovato il suo nuovo leader a sinistra. Dermitas ha infatti voluto ribadire la sua appartenenza politica e commentando l’exploit elettorale ha affermato: “Questa vittoria è di tutti gli oppressi, arabi, ebrei, turchi, curdi, di tutti gli emarginati, dei contadini e dei lavoratori. E’ loro questa vittoria. E’ la nostra vittoria comune. E’ la vittoria di chi vuole una costituzione civile diversa da quella scritta durante il golpe militare. E’ la vittoria di un popolo dalla grande dignità che vuole vivere con onore. E’, in particolare, la vittoria delle donne”.

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