I curdi respingono l'assalto Isis a Kobane

Controattacco delle forze curde che hanno lanciato un'operazione di caccia all'uomo per scovare i jihadisti dell'Isis, entrati a Kobane dopo l'attacco.

I curdi respingono l'assalto Isis a Kobane
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25 Giugno 2015 - 12.02


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“L’attentato dell’Isis di questa mattina a Kobane è cominciato questa mattina con 4 autobomba in città poi hanno sparato a chiunque si trovava sulla loro strada”. Comincia così il drammatico racconto di Nessirin Abdalla, comandante dell’Ypj, l’unità di difesa delle donne curde, raccolta oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla Camera, organizzata da Sel. “Al momento- continua Abdalla- ci sono 20 morti tra i civili e diversi tra feriti e ostaggi, sia in città che nel villaggio di Bakha Botan. Ora le nostre forze di difesa hanno circondato questi gruppi ed e’ arrivato anche l’aiuto da parte della coalizione”. Gli uomini dell’Is, spiega la comndante Ypj, “sono entrati in città con una specie di camouflage, erano vestiti con divise della Free Syrian Army e diversi di loro si sono fatti esplodere come kamikaze. Questi gruppi sono stati tutti circondati e ora c’e’ una forte battaglia tra Ypg (le forze curde in generale, ndr) e Daesh”, cioè il nome in arabo dello Stato islamico. “Stiamo cercando con le forze di difesa- conclude Abdalla- di salvare la città di Kobane sacrificando il minor numero possibile di vite umane. Stiamo facendo verifiche sul fatto che siano passati dalla Turchia, molta stampa lo sostiene, ma noi lo stiamo ancora verificando”.

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Le forze curde siriane hanno annunciato di aver un’avviato una vasta un’operazione a Kobane per individuare i jihadisti dell’Isis che si sarebbero infiltrati durante l’attacco di questa mattina, 25 giugno 2015, e sarebbero nascosti in aree di quella che un tempo era la terza città a maggioranza curda della Siria. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Dpa.

Il portavoce delle Unità di protezione del popolo (Ypg), Redur Xalil, ha rivendicato l’uccisione di 15 combattenti di un gruppo composto presumibilmente da 35 jihadisti. I jihadisti, ha affermato, “non possono più muoversi liberamente in città perché le forze Ypg hanno lanciato una caccia all’uomo”.

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L’attacco dell’Isis a Kobane.
Stamattina, i jihadisti dello Stato Islamico dell’Isis hanno tentato con un’azione militare di prendere nuovamente il controllo di Kobane, città nel nord della Siria a ridosso del confine con la Turchia. Lo ha riferito la Bbc, che ha citato come fonte l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong con sede in Gran Bretagna, legata agli attivisti delle opposizioni siriane.
Secondo l’Osservatorio, gli scontri per riconquistare la città, iniziati nella notte, hanno causato diverse vittime. Le forze curde a fine gennaio erano riuscite a respingere i jihadisti fuori dai confini della città dopo una lunga battaglia con il sostegno dei raid aerei della coalizione internazionale.

Bilancio dell’attentato: 25 vittime. Secondo le prime informazioni, il bilancio degli attentati, compiuti dai jihadisti nella periferia di Kobane-Yan Arab, è di 25 morti e 75 feriti. A riportarlo è il sito curdo di notizie Rudaw, che mostra un filmato in cui la città appare però calma. Il video, secondo Rudaw, risale a stamani, 25 maggio 2015. Citando il corrispondente a Kobane, Rudaw afferma che i miliziani dell’Isis si sono infiltrati in città indossando divise delle milizie curde.


Ankara: l’Isis non è a Kobane.
“Le affermazioni secondo cui i militanti dell’Isis sono arrivati a Kobane dalla Turchia sono infondate. Al più presto renderemo pubbliche le immagini”: lo ha comunicato l’ufficio del governatore di Sanliurfa, la provincia sudorientale turca più vicina alla città siriana a maggioranza curda di Kobane, da fine gennaio controllata dalle milizie curde. Secondo Ankara, i jihadisti sono entrati oggi a Kobane , facendo esplodere un’autobomba, ma non avrebbero riconquistato la città. L’ Osservatorio siriano dei diritti umani ha spiegato che nell’esplosione sono morte almeno 5 persone.

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Le Unità di protezione del popolo (Ypg), ovvero le milizie curde, avevano annunciato la scorsa settimana di aver riconquistato la località strategica di Ayn Issa, ad appena 50 km da Raqqa, la roccaforte dell’Is in Siria. Pochi giorni prima i combattenti curdi avevano annunciato di aver preso il controllo del valico di Tal Abyad, sul confine con la Turchia, finora in mano ai jihadisti del sedicente Stato islamico.




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