Special HUN police coming to border with Serbia. #refugeecrisis #Roszke pic.twitter.com/SrkfsWH1UO
— Djordje Kostic (@BGDopisnikAJB) 16 Settembre 2015
Resta altissima la tensione al confine fra Serbia e Ungheria bloccato dal muro fatto erigere dal governo di Budapest che da ieri applica le nuove norme restrittive contro i migranti (316 arrestati finora). Davanti al muro sono scoppiati incidenti fra profughi e agenti ungheresi.
Respinti dal ‘muro’ di filo spinato al confine tra Serbia e Ungheria, i migranti e rifugiati in fuga da fame e guerre che dilaniano il Medio Oriente, hanno trovato un’altra porta d’accesso all’Ue. All’alba, e’ arrivato alla frontiera tra Serbia e Croazia un primo pullman di migranti: circa 30-40 persone, la maggior parte siriani e afghani, sono giunti nella citta’ di Sid, in Serbia, intenzionati a passare la frontiera con la Croazia e dirigersi poi verso la Slovenia.
Nelle ore successive decine di migranti sono stati intercettati nei campi di grano della zona e sono stati portati a Tovarnik per essere registrati. Il premier croato, Zoran Milanovic, ha dato subito la linea, parlando ai parlamentari a Zagabria: la Croazia, ha detto, e’ “pronta a ricevere queste persone o indirizzarle dove vogliono andare”, ha detto dinanzi al Parlamento. “Potranno attraversare la Croazia e li aiuteremo”. “Il filo spinato nell’Europa del 21esimo secolo – ha aggiunto, chiaramente rivolto, ai suoi vicini ungheresi- non e’ la risposta, ma una minaccia”.