La Spagna prova a ripartire: riaprono alcune attività "non essenziali"

E riaprono, seppure fra rigidissime misure di igiene e sicurezza, alcune attività "non essenziali", come uffici, edilizia e industria.

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13 Aprile 2020 - 07.45


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Dopo due settimane di lockdown totale, passato il drammatico picco dell’epidemia di coronavirus, la Spagna da oggi prova a ripartire. E riaprono, seppure fra rigidissime misure di igiene e sicurezza, alcune attività “non essenziali”, come uffici, edilizia e industria.
    Una ripartenza – ricorda il quotidiano El Pais – contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come ad esempio la Catalogna.
    Restano invece per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti locali e bar.
    La riapertura parziale – stabilita con decreto del governo Sanchez del 29 marzo – prevede misure stringenti sui posti di lavoro: distanziamento, uso di disinfettanti e mascherine ecc., controlli nelle strade, la distribuzione gratuita di 10 milioni di mascherine sui mezzi pubblici a chi non può andare al lavoro sui mezzi privati e la pubblicazione di un decalogo di comportamenti igienico-sanitari corretti.
   

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