In data 18 marzo 2021 il Parlamento spagnolo ha dato la sua approvazione finale alla legge con cui legalizzare l’eutanasia. La Camera bassa si è infatti espressa con 202 voti a favore (su 350 deputati): 140 i voti contrari della destra e dell’estrema destra, 2 gli astenuti. Le legge, che entrerà in vigore a giugno prossimo, permetterà alla Spagna di diventare il settimo Paese al mondo a consentire ai malati terminali di morire per mettere fine alle proprie sofferenze.
In Europa, soltanto Olanda, Belgio e Lussemburgo hanno preceduto la decisione di Madrid. Anche il Parlamento portoghese aveva approvato una legge simile a gennaio, ma questa settimana la Corte Costituzionale ha deciso di bloccarla.
La nuova legge, di primaria importanza per il governo di Pedro Sanchez, prevede che il paziente sia un cittadino spagnolo o un residente legale nel Paese e sia “pienamente consapevole e cosciente” al momento della richiesta di morire, che deve essere inviata per iscritto due volte a 15 giorni di distanza una dall’altra. La richiesta può essere respinta se i criteri non coincidono appieno con quanto stabilito dalla legge. Il personale medico può fare obiezione di coscienza e rifiutare di prendere parte alla pratica, che sarà prevista all’interno delle prestazioni del sistema sanitario nazionale.
L’approvazione arriva sulla scia di una crescente pressione pubblica generata da alcuni casi, come quello di Ramon Sampedro, la cui vicenda è stata anche raccontata dal film premio Oscar ‘Mare dentro’, con Javier Bardem.
Mientras el Pleno del Congreso aplaude la legalización de la eutanasia, diputados de Vox muestran carteles de “La derogaremos”. Se escuchan gritos de “viva la vida”. pic.twitter.com/Iu86kqlX2z
— El HuffPost (@ElHuffPost) March 18, 2021