Gaza, il patriarca Pizzaballa: “Convenzioni internazionali? Qui non si sa nemmeno cosa siano”
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Gaza, il patriarca Pizzaballa: “Convenzioni internazionali? Qui non si sa nemmeno cosa siano”

Con queste parole, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha aperto il suo intervento video trasmesso nel pomeriggio durante il convegno internazionale “Pax et Bonum. Costruire la pace per il bene comune, sulla via del diritto internazionale”

Gaza, il patriarca Pizzaballa: “Convenzioni internazionali? Qui non si sa nemmeno cosa siano”
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8 Giugno 2025 - 20.37


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“Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili, orribili, di questi ultimi anni. Le immagini sono sugli schermi di tutti, quindi non entro nella cronaca”. Con queste parole, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha aperto il suo intervento video trasmesso nel pomeriggio durante il convegno internazionale “Pax et Bonum. Costruire la pace per il bene comune, sulla via del diritto internazionale”, organizzato a Roma da Azione Cattolica, Istituto Giuseppe Toniolo e Fiac (Forum Internazionale di Azione Cattolica).

“È molto difficile – ha proseguito – dare prospettive di pace, di giustizia, di orizzonte, di dialogo, in un contesto dove tutto invece parla del contrario: orizzonti chiusi, mancanza di fiducia, odio profondo, guerra sotto il peso a Gaza di quello che è accaduto il 7 ottobre, ma poi quello che sta accadendo a Gaza, dove hanno ucciso decine di migliaia di persone, soprattutto innocenti, bambini, donne, in questo momento anche affamati, nonostante quello che dicono, la fame c’è”.

Il patriarca ha denunciato: “Si sta assistendo a una distruzione totale: non soltanto a una devastazione del territorio, ma anche a una devastazione delle relazioni, delle prospettive, della fiducia, come dicevo, per non parlare di giustizia. Per cui parlare di pace in questo contesto sembra quasi fuori luogo”.

Richiamandosi al tema del convegno, ha aggiunto con amarezza: “Va anche aggiunto che le cosiddette convenzioni internazionali qui proprio non si sa nemmeno cosa siano, e le organizzazioni multilaterali, a cominciare dall’Onu, ma non solo, stanno mostrando tutta la loro debolezza”.

Secondo Pizzaballa, è un momento in cui “viene fuori con evidenza che le istituzioni politiche e, ahimé, anche quelle religiose, nel nostro contesto, sono state e sono incapaci di intercettare il bisogno di pace, di giustizia e di prospettive per queste popolazioni”.

Il patriarca invita anche a ripensare i fondamenti giuridici della convivenza internazionale: “Forse è anche il tempo di aggiornare queste convenzioni, tenendo presente il contesto nel quale ci si trova, di guerre ibride, di situazioni totalmente sbilanciate, e anche bisognerebbe chiedersi cosa fare nel caso in cui le convenzioni non vengono rispettate, come intervenire. Sono domande importanti, per evitare che si resti al livello semplicemente teorico e di buoni auspici”.

“Il diritto internazionale – ha concluso – che resta un punto di riferimento, deve, soprattutto in questo mondo globalizzato, essere un punto di riferimento, ha bisogno comunque di essere pensato, studiato e diventare un riferimento reale, e non soltanto ideale”.

Infine, il patriarca ha sollevato una domanda fondamentale, come uomo di fede: “La pace, il bene dove si trovano? Dove cercarli? A livello di territorio, è lì che ancora posso trovare la speranza: sono tantissime le persone, associazioni, movimenti, gruppi, appartenenti alla società civile, che non rinunciano a considerare l’altro un uomo, una persona, con i suoi diritti, con la sua dignità, da rispettare”.

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