Con i nostri corpi fermiamo la guerra globale, il governo italiano non partecipi alla guerra

L’attacco di Trump. La follia bellicista di Netanyahu. Il mondo trema. E quella pacifista resta l’unica opzione in campo per scongiurare l’irreparabile. 

Con i nostri corpi fermiamo la guerra globale, il governo italiano non partecipi alla guerra
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

22 Giugno 2025 - 22.06


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L’attacco di Trump. La follia bellicista di Netanyahu. Il mondo trema. E quella pacifista resta l’unica opzione in campo per scongiurare l’irreparabile. 

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Con i nostri corpi fermiamo la guerra globale.

il governo italiano non partecipi alla guerra.

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A chiamare il mondo pacifista alla mobilitazione è il comitato organizzatore Stop Rearm Europe, che invita ad azioni immediate ovunque. A Roma die-in davanti al Parlamento martedì 24 giugno ore 18:00. Una campagna capillare, di sensibilizzazione, che, come sempre, sa unire idealità e concretezza.

Così il comunicato urgente di Stop Rearm Europe: “Neppure una notte di gioia per il grande e bellissimo corteo di ieri, ci concede la follia del mondo.  

Ieri il nostro intervento alla chiusura della manifestazione cominciava così: “non sappiamo se stanotte la guerra scatenata da Israele all’Iran si allargherà e se Trump entrerà in guerra. Una cosa sappiamo: tutto questo non è più sopportabile, non è più tollerabile. Sappiamo che dobbiamo ribellarci, e dobbiamo farlo insieme”. 

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Stanotte Trump è entrato in guerra a fianco di Israele. Un conflitto globale è alle porte davvero. Siamo a rischio anche noi, con i nostri territori pieni di basi e di armi statunitensi.

È estate, e siamo esausti. Ma non vogliamo morire, non vogliamo che continuino a morire innocenti, e non vogliamo vivere nella barbarie. Vi proponiamo alcune prime idee immediate:

  1. qui trovate l’audio delle bombe su Gaza che abbiamo usato nel corteo di ieri per il die-in: https://open.spotify.com/episode/4NKWkXbaYZTJssGH46Mcmh

Dura due minuti, può essere riprodotto più volte di seguito quanto volete. Potete usarlo per organizzare die-in contro la guerra ovunque, nei quartieri, nei paesi, nelle città. A Roma il die-in si terrà davanti al Parlamento martedì alle ore 18:00. Invitiamo tutti e tutte a partecipare.

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2) chi ci vive vicino, provi a pensare ad azioni semplici e comunicative alle basi, ai depositi, alle istallazioni militari USA e NATO, o nei centri abitati limitrofi.

3) domani sarà on line la petizione “Il popolo italiano non vuole la guerra, il Governo Italiano non partecipi alla guerra” a sostegno della campagna lanciata da Rete Italiana Pace e Disarmo per “chiedere al Governo italiano di negare supporto logistico alle operazioni di guerra, anche negando il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 che attaccano l’Iran di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi. L’Italia non deve facilitare, assistere o consentire questi attacchi – direttamente o indirettamente”. Comunicheremo immediatamente il link per firmarla, facciamola circolare il più possibile, inondiamoli di firme.

Chiunque metterà in pratica queste o altre azioni nelle prossime ore, lo comunichi a stoprearmitalia@gmail.com

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Inviteremo gli aderenti a #StopRearmEurope a una assemblea online urgente nei prossimi giorni. L’avremmo fatto comunque, per valutare insieme il corteo di ieri e capire come proseguire. La anticiperemo, per capire insieme come coordinarci per ribellarsi alla guerra, e pensare a una giornata di azioni congiunte.

E invitiamo tutte le reti, le organizzazioni, i gruppi a lavorare con il massimo della convergenza possibile. Stringiamoci forte, allarghiamo la rete.

No a guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo.

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Stop Rearm Europe”.

Rete Pace Disarmo: “Gli attacchi statunitensi ai siti nucleari sono una pericolosa escalation: l’Italia non deve fornire assistenza militare”

 “La Rete Italiana Pace Disarmo (che è partner della Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari – ICAN) condanna gli attacchi degli Stati Uniti a tre impianti nucleari in Iran. Questa azione sconsiderata avvicina il mondo al disastro nucleare e sottolinea l’urgente necessità di rifiutare le armi nucleari e la copertura che esse forniscono alle aggressioni militari.

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Le strutture nucleari, sia civili che militari, non devono mai essere prese di mira. Tali attacchi non solo violano il diritto umanitario internazionale, ma rischiano anche gravi conseguenze radiologiche per le persone e l’ambiente, sia all’interno dell’Iran che ben oltre i suoi confini.


L’Iran è parte del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica o altre autorità internazionali non hanno dimostrato che l’Iran abbia sviluppato armi nucleari. L’Iran era anche in piena conformità con un accordo che limitava severamente le sue attività nucleari (il JCPOA o “Iran Deal”) fino a quando gli Stati Uniti non si sono ritirati dal Trattato. Eppure, è stato ipocritamente attaccato da due Stati dotati di armi nucleari: Israele, che non ha mai firmato il TNP e che si ritiene possieda 90 armi nucleari, e gli Stati Uniti, che possiedono circa 3.700 testate nucleari. Gli Stati Uniti stanno violando i loro obblighi di disarmo, così come gli altri otto Stati dotati di armi nucleari. Questi attacchi rischiano di spingere altri Stati a dotarsi di armi nucleari.

“Un attacco militare contro impianti nucleari aumenta notevolmente il rischio globalee dovrebbe essere condannato dal Governo italiano – sottolinea l’Esecutivo di Rete Pace Disarmo – Questa escalation dimostra quanto rapidamente la cosiddetta ‘deterrenza’ ceda il passo a una forza pericolosa e destabilizzante. Stiamo giocando con il fuoco radioattivo”.

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Chiediamo al governo italiano di escludere immediatamente qualsiasi supporto logistico a queste operazioni, anche negando il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 che attaccano l’Iran di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi. L’Italia non deve facilitare, assistere o consentire questi attacchi – direttamente o indirettamente.


Se le armi nucleari dovessero essere usate in questo conflitto – sia da Israele che dagli Stati Uniti – le conseguenze umanitarie sarebbero immediate e devastanti. Anche una sola detonazione nucleare su una città ucciderebbe all’istante centinaia di migliaia di persone, sovraccaricherebbe tutti i sistemi medici e contaminerebbe l’ambiente per decenni. Un conflitto nucleare regionale causerebbe un inverno nucleare, interromperebbe in modo massiccio la produzione alimentare globale, provocherebbe carestie e sfollamenti di massa e rischierebbe un’ulteriore escalation. Il Bulletin of the Atomic Scientists avverte che siamo più vicini alla guerra nucleare di quanto non lo siamo mai stati dai tempi della Guerra Fredda –   e gli eventi recenti dimostrano quanto rapidamente questo rischio possa concretizzarsi.

“Questa è la terrificante realtà di un mondo che continua a tollerare il possesso di armi nucleari da parte di qualsiasi Stato. L’unica strada per la sicurezza è il disarmo. L’Italia dovrebbe urgentemente firmare e ratificare il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e opporsi a tutti gli atti di aggressione nucleare”, conclude l’Esecutivo di Rete Pace Disarmo”.

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I pacifisti ci sono. Non si arrendono. Sono loro la speranza dell’umanità. 

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