Funzionari della Casa Bianca hanno riferito al Guardian che il presidente Donald Trump ha deciso di fare un passo indietro nel ruolo diretto di mediatore tra Mosca e Kiev, preferendo ora che Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky tentino un primo incontro faccia a faccia. Solo in seguito, ha affermato Trump, potrebbe essere utile considerare un summit trilaterale con la sua partecipazione. Questo approccio, secondo questi funzionari, appare come un atteggiamento «attendista» delegato, anche attraverso l’affidamento del dossier a un emissario politico, Marco Rubio.
Durante un’intervista con il conduttore radiofonico Mark Levin, Trump ha esplicitamente sostenuto che sarebbe stato più opportuno per i leader di Russia e Ucraina incontrarsi inizialmente senza la sua presenza. «Voglio vedere cosa succede a quell’incontro», ha detto il presidente, «loro lo stanno organizzando, e vedremo cosa succede».
Fino a poco tempo fa, Trump era apparso come un facilitatore attivo dei negoziati: aveva ospitato Zelensky e leader europei alla Casa Bianca, e aveva perfino facilitato una telefonata con Putin, con l’obiettivo di far avanzare i colloqui. Tuttavia, il progressivo ritiro suggerisce un cambio di strategia, più cauto e delegato.
Questo cambio d’approccio rischia di rallentare un processo diplomatico già in stallo. La mossa è stata interpretata da alcuni analisti come un modo per contenere l’impegno diretto degli Stati Uniti, affidando al contempo un ruolo chiave nella mediazione a un rappresentante politico, Rubio, piuttosto che allo stesso presidente o a diplomatici di lungo esperienza
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