La Chiesa ortodossa russa manda all’inferno Venedikt Erofeev, uno degli scrittori più originali e sorprendenti, morto a Mosca nel 1990. Lo ha fatto la diocesi di Vladimir, che si oppose a quella che definisce una deprecabile “tendenza ad esaltare” dell’autore del “poema ferroviario” in prosa Mosca-Petushki.
In Italia, dell’opera esiste una bella traduzione di Paolo Nori, grande studioso dei classici russi. All’inferno, ovviamente, pure le opere di Erofeev.
I rappresentanti della Chiesa ortodossa russa – per intenderci, quella di Kirill – hanno invitato i media, le personalità della cultura e gli insegnanti ad “astenersi dal romanticizzare e glorificare” Erofeev e le sue opere. La diocesi ritiene che l’opera dello scrittore “porti con sé una carica distruttiva che è dannosa per l’individuo e la società”.
Le opere di Erofeev – dice la “scomunica” della Chiesa di Kirill – “distorcono l’immagine luminosa della persona russa, riducendola in uno stato miserabile”, la cui caratteristica principale è “l’intossicazione alcolica permanente”.
I libri dello scrittore – dice la Chiesa ortodossa – “coltivano lo sconforto, la disperazione e la derisione delle istituzioni della società e dello Stato”, oltre a promuovere la “passione per il consumo di vino”.
Inoltre, la Chiesa ortodossa russa è insoddisfatta del fatto che i testi di Erofeev siano “saturi di linguaggio volgare”, “permeati dall’idea di mancanza di scopo, futilità e impasse esistenziale” e contengano una “idea blasfema di Dio”.
Invece di “eroizzare” Erofeev, la diocesi ha proposto di rivolgersi alla letteratura russa classica, che è “finalizzata alla ricerca della verità, della bontà e della bellezza”. Chi esattamente nella Chiesa ortodossa russa è considerato classico, la dichiarazione non lo specifica.
Venedikt Erofeev – come detto – è l’autore del poema in prosa Mosca – Petushki, del racconto Appunti di uno psicopatico, dell’opera teatrale Notte di Valpurga e di altre opere.
In particolare, Mosca – Petushki è studiata nelle università, su di essa vengono messe in scena rappresentazioni e frasi dell’opera sono state trasformate in citazioni.
A Mosca, inoltre, è stato eretto un monumento al personaggio principale e narratore del poema, Venichka. A Vladimir, sull’edificio dell’istituto pedagogico, dove Erofeev studiò, è stata installata una targa commemorativa dello scrittore.
A Petushki, un marciapiede porta il nome di Erofeev ed esiste un percorso turistico “nei luoghi dello scrittore”.