Donald Trump mostra sempre più il piglio del dittatore: attacca chi osa fargli domande scomode e minaccia i giornalisti che non gli “lisciano il pelo”. È quanto accaduto durante una conferenza stampa a Washington, dove il presidente ha reagito con stizza a due reporter internazionali, accusandoli di “odio” e arrivando persino a promettere ritorsioni politiche.
Parlando con il corrispondente capo di Abc News, Jonathan Karl, Trump si è irritato quando il giornalista gli ha chiesto dell’annunciato giro di vite dell’attorney general Pam Bondi contro i “discorsi d’odio”. Karl ha osservato che “molti dei suoi alleati dicono che i discorsi d’odio sono libertà di parola”. La risposta del presidente è stata un attacco diretto: “probabilmente se la prenderebbe con persone come lei perché mi tratta così ingiustamente. È odio. Lei ha molto odio nel cuore”.
Il clima si è ulteriormente surriscaldato con John Lyons, giornalista dell’Australian Broadcasting Corporation, che ha domandato se fosse “appropriato” che un presidente si arricchisse durante il suo mandato, alla luce delle notizie secondo cui Trump e la sua famiglia avrebbero guadagnato miliardi dal ritorno al potere. Trump ha risposto eludendo la questione: “Beh, in realtà non lo sono. Sono i miei figli a gestire gli affari. Sono qui”. Poi è passato alla minaccia: “Secondo me, sta danneggiando molto l’Australia in questo momento, e loro (il governo australiano, ndr) vogliono andare d’accordo con me. Sapete che il vostro leader verrà a trovarmi molto presto. Gli parlerò di te. Hai dato un tono pessimo”.
Infine, ha ordinato al reporter di stare “zitto”, cercando di passare ad altre domande. Lyons aveva appena chiesto quanto Trump fosse più ricco rispetto al suo ritorno alla Casa Bianca, ma il presidente ha ribadito vagamente: “Beh, non conosco la maggior parte degli accordi che ho concluso, a parte quello che fanno i miei figli, che gestiscono la mia attività. Ma la maggior parte degli accordi che ho concluso sono stati conclusi in precedenza”. Poi ha provato a vantarsi delle sue imprese immobiliari: “Ho costruito edifici, come quello che sto costruendo qui”, indicando un’area dove sostiene di voler realizzare una sala da ballo alla Casa Bianca per 200 milioni di dollari.
Le minacce ai giornalisti si sono sommate a un nuovo attacco frontale alla stampa progressista. Su Truth, Trump ha scritto: “Sto ricevendo feedback incredibili sulla mia causa contro il New York Times. Il sentimento predominante è: ‘era ora!’. Il caso è stato intentato nel grande stato della Florida! I media di sinistra radicale stanno lavorando duramente per distruggere gli Stati Uniti. Li fermeremo a ogni livello!!!”.
Con un mix di intimidazioni personali e proclami contro i media, Trump consolida il suo atteggiamento autoritario, puntando il dito contro chiunque osi metterlo in difficoltà.
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