L’esercito israeliano annuncia un’ulteriore escalation militare a Gaza City, promettendo di colpire con “una forza senza precedenti”. Un messaggio che suona come una minaccia diretta alla popolazione civile, invitata a evacuare verso sud, in una Striscia ormai devastata da mesi di bombardamenti e assedi.
Il portavoce militare Avichay Adraee, in un post su X, ha dichiarato che le forze israeliane “continueranno le loro operazioni con una forza senza precedenti contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche”, sollecitando i civili a lasciare l’area e a “unirsi alle centinaia di migliaia di residenti” già costretti a fuggire. Una retorica che da settimane accompagna raid incessanti, in una città ormai ridotta a macerie.
Intanto, il bilancio umano continua a crescere. Secondo il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, solo nell’ultima giornata almeno 33 palestinesi sono stati uccisi e 146 feriti sotto le bombe israeliane. Ma non è solo il fuoco a mietere vittime: quattro persone, tra cui un minorenne, sono morte di fame nelle ultime 24 ore. Il totale dei decessi per malnutrizione dall’inizio della guerra sale così a 440, tra cui 147 bambini.
Il dato fotografa l’altra faccia dell’offensiva israeliana: un blocco che, privando la popolazione di cibo, acqua e medicine, ha trasformato la Striscia in una trappola mortale. Israele rivendica la legittimità delle sue operazioni “contro Hamas”, ma il prezzo lo pagano i civili, sempre più intrappolati tra i bombardamenti e la carestia.
