Durante un annuncio alla Casa Bianca sull’autismo il presidente Donald Trump ha suscitato polemiche tra la comunità scientifica per aver distorto fatti consolidati su vaccini e Tylenol in relazione allo spettro autistico. Accompagnato dal segretario alla Salute e Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr., Trump ha promosso idee prive di fondamento, alimentando accuse di negazionismo e di promozione di teorie cospirative. Esperti intervistati da ABC News hanno espresso profondo sconcerto, definendo le affermazioni “pericolose” e potenzialmente dannose per la salute pubblica.
Le affermazioni di Trump: un legame non supportato
Trump ha consigliato alle donne incinte di evitare il Tylenol, sia durante la gravidanza che per i neonati, affermando: “Se sei incinta, non prendere Tylenol e non darlo al bambino dopo la nascita”. Ha inoltre sostenuto l’esistenza di “certe gruppi di persone che non prendono vaccini e non assumono pillole e non hanno autismo”, aggiungendo: “Iniettano così tante cose in quei bellissimi bambini piccoli, è una vergogna”. Senza citare evidenze, il presidente ha riferito di aver discusso con Kennedy, dichiarando: “Capivamo molto di più di tanta gente che l’ha studiato”. In un precedente incontro di gabinetto ad aprile, Trump aveva risposto alla promessa di Kennedy di identificare le cause dell’autismo entro settembre, suggerendo: “Smetti di prendere qualcosa, smetti di mangiare qualcosa, o forse è una puntura”.
Queste dichiarazioni, prive di riferimenti scientifici, ignorano decenni di ricerche e promuovono narrazioni semplificate che attribuiscono l’autismo a fattori evitabili come vaccini o farmaci da banco.
I fatti scientifici sui vaccini e l’autismo: nessuna correlazione
La scienza ha ripetutamente smentito qualsiasi legame tra vaccini e autismo. Numerosi studi pubblicati su riviste peer-reviewed, come il *Journal of Child Psychology and Psychiatry*, *Vaccine* e *Annual Review of Virology*, dimostrano che i vaccini non causano l’autismo. Peter Hotez, ricercatore sui vaccini, ha condiviso con Kennedy nel 2017 oltre cento studi che identificano più di cento geni legati all’autismo, evidenziando un’interazione complessa tra genetica, processi biologici e fattori ambientali. Helen Tager-Flusberg, direttrice del Center for Autism Research Excellence alla Boston University, ha sottolineato: “Sappiamo che la genetica è il fattore di rischio più significativo”. Al contrario, febbri e infezioni – spesso prevenute proprio dai vaccini – sono state associate a un maggiore rischio di autismo, rendendo le vaccinazioni un fattore protettivo.
I fatti scientifici sul Tylenol e l’autismo: evidenze deboli e incomplete
Riguardo al Tylenol (paracetamolo), le ricerche sono meno conclusive ma non supportano un legame causale forte con l’autismo. Ann Bauer, epidemiologa all’Università del Massachusetts-Lowell, ha condotto un’analisi pubblicata nell’agosto 2025 su 46 studi precedenti riguardanti Tylenol, autismo e ADHD. I risultati indicano che molti studi non mostrano alcun legame, mentre alcuni suggeriscono che il farmaco potrebbe occasionalmente esacerbare altri fattori di rischio, come la genetica o lo stress ossidativo. Bauer ha precisato: “Se il Tylenol prenatale ha un’associazione – il che potrebbe non essere – spiegherebbe solo una frazione dei casi”. La ricerca non ha esaminato approfonditamente i rischi nei bambini piccoli. L’esperta raccomanda alternative non farmacologiche, come impacchi freddi, idratazione o massaggi, per alleviare il disagio, e auspica un uso più giudizioso del farmaco fino a quando la scienza non chiarirà ulteriormente. Tager-Flusberg ha aggiunto che le febbri, più fortemente collegate all’autismo del Tylenol, possono danneggiare madre e feto se non trattate.
Accuse di negazionismo: “Pericoloso” e “irresponsabile”, dicono gli esperti
Gli scienziati hanno accusato Trump e Kennedy di distorcere deliberatamente i fatti, alimentando un negazionismo che mina la fiducia nella ricerca. Bauer, “malata allo stomaco” per le implicazioni, ha espresso timore che le sue caute preoccupazioni sul Tylenol vengano travisate per supportare teorie screditate: “Sono davvero preoccupata di come passerà questo messaggio”. Tager-Flusberg ha definito i commenti di Trump “pericolosi” e le azioni di Kennedy una “crociata politica”, notando: “Vaccini, Tylenol, alluminio e coloranti alimentari sono bersagli semplici per radunare contro”. Hotez, autore di *Vaccines Did Not Cause Rachel’s Autism*, ha criticato Kennedy: “Mi sono seduto con lui e gli ho spiegato cosa dice la scienza, ma era incapace o non disposto a pensarci profondamente”, definendolo “estremamente negligente”.
Brian Lee, epidemiologo alla Drexel University, ha paragonato Kennedy al “ragazzo che gridava al lupo”: “Un giorno potrebbe avere ragione su qualcosa e gli americani non inclini alle cospirazioni non gli crederanno perché viene dalla sua bocca”. Robert Steinbrook di Public Citizen ha accusato l’amministrazione di “cherry-picking” degli studi, affermando: “Deve essere un processo aperto che esamina le evidenze scientifiche, senza selezionare studi per supportare un punto di vista preconcetto”. Ha anche lamentato la riduzione delle riunioni consultive FDA e dei fondi, che erode la capacità di indagare la sicurezza farmaceutica. Ricercatori del CDC, non consultati per l’annuncio, hanno dichiarato: “Normalmente ci chiederemmo di fornire informazioni e rivedere il report per accuratezza, ma non abbiamo avuto alcun contatto”, con uno che ha aggiunto: “Sembra assolutamente che Kennedy stia sub…”
Queste critiche sottolineano un pattern di negazionismo che privilegia narrazioni sensazionalistiche rispetto alla complessità della scienza, con rischi concreti per la salute pubblica, come la diminuzione delle vaccinazioni o l’automedicazione impropria. Gli esperti invocano un approccio basato su evidenze per affrontare l’autismo, focalizzandosi su genetica e prevenzione reale anziché su miti.