La censura russa ha sbarrato la strada a A Simple Accident, il film dell’iraniano Jafar Panahi che ha incantato Cannes. Il film doveva uscire in Russia il 30 ottobre, evidentemente Mosca non ha voluto dispiacere a Teheran.
Panahi è un dissidente iraniano perseguitato dalle autorità da anni. Nel film non si parla della Russia, e la trama non ha nulla a che fare con Mosca. A Simple Accident, la storia di un ex prigioniero politico iraniano che affronta il suo aguzzino e decide di vendicarsi, è il primo film di un regista iraniano che in Iran è stato incarcerato, che in cella ha deciso uno sciopero della fame.
A Simple Accident è il primo film in un decennio e mezzo che l’autore dissidente è riuscito a presentare a Cannes in persona. Ora si discute sul fatto che il regista tornerà in Iran, si cerca di capire se premio e successo del film possano diventare per lui un “certificato di protezione” o, al contrario, rendere più pericoloso il suo soggiorno in patria.
Un semplice incidente è il film più provocatorio, franco e profondo di Panahi. In This Is Not a Film, realizzato dagli arresti domiciliari, Panahi si è filmato, trasformando il cinema in uno strumento di riflessione, facendo della libertà creativa e della censura in Iran un leitmotiv permanente.
Nel nuovo lavoro, il regista parla attraverso quello che è un vero e proprio thriller, un film di suspense impeccabile, privo di elementi autobiografici, diverso da This Is Not a Movie, Taxi o Three Faces.
Eppure Un semplice incidente sa essere una sfida, un confronto aperto con il regime di Teheran.