L'estrema destra europea si accoda a Trump: gli Antifa devono essere dichiarati organizzazione terrorista

Dopo che Trump ha criminalizzato il movimento antifascista decentralizzato, come “una grande organizzazione terroristica”, i suoi alleati internazionali si sono subito attivati.

L'estrema destra europea si accoda a Trump: gli Antifa devono essere dichiarati organizzazione terrorista
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12 Ottobre 2025 - 15.54


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Dopo un post su Truth Social del mese scorso, in cui Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero designato Antifa, il movimento antifascista decentralizzato, come “una grande organizzazione terroristica”, i suoi alleati internazionali si sono subito attivati.

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Nello stesso giorno, il parlamento olandese – dove il partito più grande è il Partito per la Libertà (PVV) dell’estrema destra di Geert Wilders – ha approvato una mozione che, prendendo atto della decisione americana, invitava il governo a dichiarare Antifa organizzazione terroristica anche nei Paesi Bassi.

A ruota, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, solitamente fonte di ispirazione per Trump, ha annunciato che il suo Paese avrebbe seguito l’esempio. Poco dopo, al Parlamento europeo, un eurodeputato dell’estrema destra fiamminga del Vlaams Belang, Tom Vandendriessche, ha redatto una risoluzione con la stessa richiesta, sostenuta da 79 deputati di 20 Paesi. In un video pubblicato su X, accompagnato da musica cupa, Vandendriessche ha definito Antifa “una rete internazionale sostenuta, finanziata e protetta dal sistema per combattere l’opposizione nazionalista con la violenza”.

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Gli esperti, però, descrivono Antifa in modo molto diverso: come un movimento fluido, privo di leadership e struttura organizzativa. Le sue origini sono europee, ma ha guadagnato grande visibilità negli Stati Uniti dopo l’elezione di Trump nel 2016.

«Antifa non è un gruppo identificabile o un’organizzazione, ma piuttosto un movimento», ha spiegato Jessica White, direttrice ad interim degli studi su terrorismo e conflitti presso il Royal United Services Institute, al Guardian.

«Proprio per la mancanza di una definizione chiara, cercare di designarlo come organizzazione terroristica è molto problematico, se non controproducente», ha aggiunto. Secondo lei, i servizi di sicurezza «ne trarrebbero ben poco vantaggio», poiché è «molto più efficace perseguire i singoli atti di violenza piuttosto che etichettare un intero movimento».

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White ha inoltre osservato che esiste «un timore giustificato che una simile designazione possa essere usata in modo politicamente mirato per colpire chi è percepito come oppositore di un governo di destra».

Il governo ungherese ha definito Antifa “un’organizzazione terroristica di sinistra” e sostiene che rappresenti una minaccia per i cittadini del Paese. Tuttavia, l’Europol, l’agenzia europea di polizia, non utilizza il termine “Antifa” nel suo ultimo rapporto su terrorismo e tendenze. Il documento cita 21 attacchi attribuiti all’estremismo violento di sinistra o anarchico nel 2024, quasi tutti avvenuti in Italia e Grecia e diretti contro proprietà, non persone.

Il portavoce del governo ungherese, Zoltán Kovács, ha affermato che membri di Antifa “hanno picchiato brutalmente persone per strada” e ha fatto riferimento alla vicenda di Ilaria Salis, l’attivista italiana eletta al Parlamento europeo nel 2024 dopo oltre un anno di detenzione in Ungheria, dove era accusata di aver aggredito persone con simpatie di estrema destra.

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Il direttore politico di Orbán, Balázs Orbán (nessuna parentela), l’ha definita “un’attivista Antifa di estrema sinistra”. Questa settimana, Salis è sopravvissuta per un solo voto al tentativo del governo ungherese di revocarle l’immunità parlamentare. Lei si proclama innocente e afferma di non poter ricevere un processo equo in Ungheria, dove lo stato di diritto è gravemente compromesso.

Salis ha dichiarato al Guardian che l’uso del termine “Antifa” da parte di Budapest è un modo per “stigmatizzare chiunque dissenta o non sia d’accordo con il regime”. «Se essere antifascista significa opporsi al suo regime, allora sì, io sono antifascista», ha aggiunto.

Martin Schirdewan, co-presidente del gruppo della sinistra al Parlamento europeo – che riunisce Die Linke tedesca, France Insoumise, i Verdi e l’Alleanza della Sinistra – ha affermato che criminalizzare un gruppo antifascista “significa suonare la musica dell’estrema destra”, limitare la libertà d’opinione e “attaccare la democrazia stessa”.

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Secondo Pawel Zerka, ricercatore del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere (ECFR), la crociata contro Antifa rappresenta un’ulteriore causa comune tra Trump e i suoi alleati europei.

In un recente rapporto, Zerka sostiene che Trump e il movimento MAGA stiano conducendo una guerra culturale contro l’Europa, promuovendo aggressivamente i propri alleati ideologici e cercando di umiliare i leader europei sulla scena internazionale.

Trump, scrive il rapporto, fornisce legittimità, cornice ideologica e coerenza alla nuova destra europea — da Orbán in Ungheria a Marine Le Pen in Francia — oltre a una rete di conferenze, media, finanziatori e think tank che alimentano la nascita di una vera e propria “Internazionale MAGA”.

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L’idea di Antifa, ha aggiunto Zerka, è “un copia-incolla del dibattito politico americano”, un modo per polarizzare ulteriormente le società europee. “Il semplice fatto di poter affermare che esiste un pericoloso avversario politico – ha spiegato – fornisce un potente strumento per mobilitare la propria base e consolidare le forze interne.”

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