Un alto funzionario di Hamas ha accusato giovedì Israele di aver infranto il cessate il fuoco uccidendo almeno 24 persone in scontri a fuoco dal venerdì precedente, e ha dichiarato che un elenco di tali violazioni è stato consegnato ai mediatori, riferisce Reuters.
Ha affermato:
“Lo Stato occupante lavora giorno e notte per minare l’accordo attraverso le sue violazioni sul terreno.”
L’esercito israeliano non ha risposto immediatamente alle accuse di Hamas. In passato aveva sostenuto che alcuni palestinesi avevano ignorato gli avvertimenti di non avvicinarsi alle postazioni israeliane durante il cessate il fuoco e che i soldati avevano “aperto il fuoco per rimuovere la minaccia”.
Un contenzioso sul ritorno dei corpi degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza continua a minacciare la tenuta della tregua, insieme ad altri punti cruciali dell’accordo ancora da risolvere, tra cui il disarmo dei miliziani e il futuro governo della Striscia.
Israele ha chiesto a Hamas di rispettare i propri obblighi consegnando i corpi non ancora recuperati di tutti i 28 ostaggi morti durante la guerra. La fazione islamista ha dichiarato di averne restituiti dieci, ma Israele ha affermato che uno di essi non apparteneva a un ostaggio.
“Non scenderemo a compromessi su questo, e non risparmieremo alcuno sforzo finché i nostri ostaggi caduti non torneranno, tutti, fino all’ultimo,” ha dichiarato mercoledì il portavoce del governo israeliano.
Il braccio armato di Hamas ha affermato che la restituzione di altri corpi a Gaza — ridotta dalla guerra a vaste distese di macerie — richiederà l’ingresso nel territorio palestinese, ancora sotto blocco israeliano, di mezzi pesanti e attrezzature per lo scavo.
