Israele ha annunciato nel fine settimana che il cruciale valico di Rafah, al confine con l’Egitto, resterà chiuso “fino a nuovo ordine”.
In una dichiarazione, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha precisato che la riapertura del valico dipenderà dal modo in cui Hamas adempirà al proprio ruolo nel cessate il fuoco, restituendo i resti degli ostaggi deceduti.
In precedenza, il ministero degli Esteri israeliano aveva lasciato intendere che il valico avrebbe potuto riaprire domenica, ma ciò non è ancora avvenuto.
Rafah è rimasto chiuso da quando le forze israeliane ne hanno preso il controllo, nel maggio 2024, limitando l’accesso alla Striscia di Gaza dal lato egiziano. Durante la guerra, Israele ha ripetutamente bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, suscitando accuse di aver usato la fame come arma di guerra.
Negli ultimi mesi, la popolazione palestinese di Gaza ha ricevuto solo una quantità minima di aiuti. Durante il conflitto, Israele ha chiuso i punti di ingresso e uscita, bloccando in gran parte l’arrivo di cibo e medicinali e provocando carestie diffuse in molte aree della Striscia.
Le agenzie di stampa stanno diffondendo immagini di camion carichi di aiuti umanitari in coda al valico di Rafah.
Fonti israeliane, citate dai media, sostengono che gli aiuti stiano entrando invece attraverso il valico di Kerem Shalom, uno dei principali punti di transito per l’ingresso dei rifornimenti nella Striscia di Gaza.
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