Trump propone di spartire la regione del Donbass per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina

Donald Trump ha suggerito che il modo migliore per porre fine alla guerra in Ucraina sarebbe “tagliare” la regione del Donbass in modo da lasciarne la maggior parte sotto controllo russo

Trump propone di spartire la regione del Donbass per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina
Trump e Zelensky
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20 Ottobre 2025 - 13.33


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Donald Trump ha suggerito che il modo migliore per porre fine alla guerra in Ucraina sarebbe “tagliare” la regione del Donbass in modo da lasciarne la maggior parte sotto controllo russo, dopo aver presumibilmente spinto Volodymyr Zelenskyj, durante un incontro alla Casa Bianca, a cedere ampie porzioni di territorio.

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«Lasciatela com’è», ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One domenica. «È già divisa adesso», ha aggiunto, sostenendo che le parti «potranno negoziare qualcosa più avanti». Per il momento, secondo lui, entrambe dovrebbero «fermarsi sulla linea del fronte, tornare a casa, smettere di combattere e di uccidere».

Le sue dichiarazioni arrivano dopo un incontro teso con il presidente ucraino alla Casa Bianca venerdì scorso e rappresentano un brusco cambiamento rispetto alle posizioni espresse a settembre, quando Trump aveva detto di ritenere che Kiev potesse riconquistare tutti i suoi territori e persino “andare oltre” i confini russi, definendo Mosca una “tigre di carta”.

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Zelenskyj era volato a Washington con la speranza di sfruttare l’irritazione crescente di Trump nei confronti di Vladimir Putin, dopo che il vertice in Alaska tra i due leader non aveva prodotto risultati concreti. Tuttavia, il presidente ucraino è tornato a mani vuote, senza ottenere i missili da crociera a lungo raggio Tomahawk richiesti da settimane. Queste armi, le più potenti del suo arsenale, gli avrebbero permesso di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo, compresa Mosca.

Trump si è invece mostrato più ottimista sulle prospettive di un accordo dopo una lunga telefonata con Putin giovedì scorso, durante la quale i due avrebbero concordato di incontrarsi presto a Budapest.

Dopo il faccia a faccia con Zelenskyj, Trump ha scritto sui social che i colloqui erano stati «molto interessanti e cordiali», ma di aver detto al presidente ucraino, come anche a Putin, che «è tempo di smettere di uccidere e di fare un accordo».

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Secondo due fonti citate da Reuters, durante l’incontro Trump avrebbe esercitato forti pressioni su Zelenskyj affinché accettasse di cedere parte del territorio all’esercito russo. Le stesse fonti descrivono il confronto come teso e riferiscono che la delegazione ucraina ha lasciato la Casa Bianca frustrata.

Le impressioni raccolte indicano che Trump sarebbe stato influenzato dalla conversazione con Putin, durante la quale – secondo il Washington Post – il leader russo avrebbe proposto uno “scambio territoriale”: Kiev cederebbe le regioni di Donetsk e Luhansk in cambio del ritiro russo da piccole porzioni delle aree di Zaporižžja e Cherson.

Sempre secondo Reuters, tra i più insistenti nel promuovere l’idea di uno scambio di territori sarebbe stato l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff.

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In un’intervista a Fox News registrata giovedì, a Trump era stato chiesto se Putin sarebbe disposto a porre fine alla guerra “senza prendersi una parte significativa dell’Ucraina”. L’ex presidente ha risposto: «Beh, qualcosa prenderà. Ha combattuto e ora controlla molte aree. Ha conquistato certi territori. Siamo l’unico Paese che vince una guerra e poi se ne va».

Durante il viaggio di ritorno da Florida a Washington, domenica sera, Trump ha ribadito che l’Ucraina dovrà rinunciare a parte del territorio, fermando i combattimenti «sulle linee dove si trovano ora».

«Il resto è molto difficile da negoziare se si comincia con “tu prendi questo e noi prendiamo quello”», ha aggiunto. «Ci sono troppe varianti possibili». Alla domanda se avesse chiesto a Zelenskyj di cedere tutto il Donbass alla Russia, ha risposto di no.

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Zelenskyj, da parte sua, ha invocato “passi decisivi” da parte degli alleati europei e americani, chiedendo una nuova riunione della “coalizione dei volenterosi” guidata dall’Europa.

«L’Ucraina non concederà mai ai terroristi alcun premio per i loro crimini, e contiamo sui nostri partner perché mantengano la stessa posizione», ha scritto il presidente ucraino sui social domenica.

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