Coloni israeliani attaccano contadini palestinesi e devastano raccolti in Cisgiordania protetti dai militari

I coloni israeliani hanno lanciato una nuova ondata di violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania, in quello che appare come un sistematico assalto alle comunità locali

Coloni israeliani attaccano contadini palestinesi e devastano raccolti in Cisgiordania protetti dai militari
Coloni israeliani
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19 Novembre 2025 - 11.44


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I coloni israeliani hanno lanciato una nuova ondata di violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania, in quello che appare come un sistematico assalto alle comunità locali sotto l’occhio compiacente dell’esercito israeliano. Nelle ultime ore, nel governatorato di Salfit, un gruppo di coloni ha fatto irruzione nei terreni agricoli di Deir Ballut, aggredendo contadini impegnati nella raccolta delle olive, una delle principali fonti di sostentamento per le famiglie palestinesi. I coloni non si sono limitati alle violenze fisiche: hanno derubato i lavoratori del denaro che portavano con sé e hanno distrutto gli strumenti agricoli, colpendo deliberatamente il fragile equilibrio economico della comunità rurale.

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Le aggressioni non si sono fermate lì. Nel villaggio di Taybeh, a nord-est di Ramallah, altri coloni hanno attaccato un automobilista palestinese, danneggiando gravemente il suo veicolo. Si tratta di episodi che, secondo le organizzazioni per i diritti umani, rientrano in una strategia di intimidazione volta a rendere impossibile la vita quotidiana ai palestinesi, costringendoli ad abbandonare le proprie terre.

Un ulteriore attacco si è verificato nell’area di Nablus, dove un gruppo di coloni ha preso d’assalto un negozio palestinese. Le immagini diffuse mostrano la vetrina sfondata e gran parte della merce, incluse ceramiche e oggetti per la casa, completamente distrutta. Un gesto di violenza gratuita che colpisce non solo un esercizio commerciale, ma l’intera comunità, già provata da mesi di incursioni e sabotaggi.

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Questi atti non sono episodi isolati ma parte di una tendenza ormai quotidiana, resa possibile da un clima di totale impunità. Le autorità israeliane, responsabili di proteggere la popolazione sotto occupazione secondo il diritto internazionale, non solo non fermano i coloni ma spesso ne garantiscono la copertura. La violenza dei coloni è diventata uno strumento politico, funzionale all’espansione delle colonie e allo svuotamento di intere aree palestinesi.

In Cisgiordania cresce la frustrazione di fronte a queste aggressioni ripetute, mentre la comunità internazionale continua a limitarsi a dichiarazioni di circostanza. Nel frattempo, i coloni proseguono indisturbati, distruggendo raccolti, negozi, automobili e soprattutto la sicurezza e la dignità di una popolazione che vive da decenni sotto occupazione militare. La continuità e la brutalità di queste azioni mostrano con chiarezza che le violenze dei coloni non sono deviazioni marginali, ma un tassello strutturale di una politica che mira all’annientamento della presenza palestinese nei territori occupati.

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