La spirale di violenza nella Cisgiordania occupata continua ad aggravarsi. Tre palestinesi sono rimasti feriti – uno in condizioni critiche – in seguito a un attacco da parte di coloni israeliani nell’area situata tra i villaggi di Kafr Qaddum (a est di Qalqilya) e Beit Lid (a est di Tulkarem), nel nord della Cisgiordania.
Secondo i dati resi pubblici quest’anno, gli episodi di violenza nella regione hanno raggiunto livelli senza precedenti. Gli attacchi dei coloni contro i palestinesi sono ormai quasi quotidiani e comprendono omicidi, pestaggi e distruzione di proprietà, spesso avvenuti sotto la protezione dell’esercito israeliano.
La Commissione per la Resistenza al Muro e alla Colonizzazione dell’Autorità Palestinese ha dichiarato che, solo il mese scorso, le forze israeliane e gruppi di coloni hanno compiuto 2.350 attacchi in tutta la Cisgiordania, definendo quanto accade un “ciclo continuo di terrore” che si svolge all’ombra della guerra a Gaza.
Agricoltori palestinesi bloccati dai coloni e dai soldati vicino a Hebron
Nuovi episodi sono stati registrati anche nel sud della Cisgiordania. Fonti locali riferiscono che forze israeliane e coloni armati hanno bloccato e trattenuto agricoltori palestinesi, impedendo loro di accedere ai propri terreni nelle colline a sud di Hebron.
L’incidente, riportato dall’agenzia palestinese Wafa, è avvenuto nella zona di Huwara, a est di Yatta. L’attivista Osama Makhameh, citato da Wafa, ha spiegato che soldati e coloni hanno impedito ai contadini di raggiungere i campi che stavano per arare.
Un quadro di violenza sistematica
Le due vicende si inseriscono in un quadro di crescente pressione sui palestinesi della Cisgiordania, segnato da un numero record di aggressioni da parte dei coloni e da un sostegno costante fornito dalle forze israeliane durante molti di questi episodi, come riportato dalle autorità palestinesi e dalle agenzie di informazione locali.
