Norcia dal terremoto del 2016: San Benedetto procede, ferme le altre chiese. Le foto
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Norcia dal terremoto del 2016: San Benedetto procede, ferme le altre chiese. Le foto

La ricostruzione della basilica corre, manca negli altri edifici ecclesiastici. Cordella di Italia Nostra: “Salvate gli affreschi di Sant’Agostino e San Giovanni”. La Diocesi: “Progetti pronti, aspettiamo il sì dei vari enti”

Norcia dal terremoto del 2016: San Benedetto procede, ferme le altre chiese. Le foto
Chiesa di San Filippo, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani
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Stefano Miliani Modifica articolo

25 Ottobre 2023 - 23.56 Giornale dello Spettacolo


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A Norcia come nella Valnerina il terremoto del 2016 si sente ancora. Qui la terra, già scossa il 24 agosto, sferrò i suoi fendenti più dannosi il 26 e ancor di più il 30 ottobre, per lo meno senza causare morti nel borgo nella vallata perché aveva case basse e ben strutturate. Il cantiere della sua chiesa-simbolo, San Benedetto nell’omonima piazza vicino al palazzo del Comune tuttora inagibile, procede a ritmo serrato, in un anno i progressi sono ragguardevoli e nei tempi fissati tanto che ad agosto le impalcature davanti alla facciata sono state smontate e i muri laterali già salgono al tetto. Nel resto della cittadina la vita ha in gran parte ripreso, ma le chiese?

Chiesa di Sant’Agostino, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

Il Teatro comunale in restauro è a buon punto, con l’intervento finanziato dal re del cachemire, l’umbro Brunello Cucinelli. In piazza San Benedetto i due leoni a guardia della poderosa Castellina, architettura di metà ‘500 del Vignola, restano a guardia di un portone chiuso da sette anni e le opere d’arte che erano nel museo civico sono al sicuro nel deposito ben attrezzato del Santo Chiodo a Spoleto, laddove vengono custodite e restaurate anche le testimonianze artistiche delle chiese nursine e degli edifici umbri terremotati finché non verranno riaperti. Tuttavia tutte le altre chiese di Norcia, a una perlustrazione nella prima metà di ottobre, appaiono silenziose, hanno le impalcature della “messa in sicurezza” post-sisma, non cantieri aperti. E i cittadini ne sono molto rammaricati. 

Chiesa del Crocefisso, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

“Da quanto so per le chiese di Norcia sono stati approvati progetti, i tempi saranno lunghi”, osserva il presidente della sezione della Valnerina di Italia Nostra Romano Cordella. “Dovremmo essere agli ultimi passi per la concattredale di Santa Maria Argentea, scoperchiata e implosa, dovrebbe essere la prima risorgere dopo San Benedetto”, auspica a proposito della chiesa adiacente alla piazza dedicata al santo nato in questo borgo nel 480.

Chiesa di Sant’Antonio, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

“Come Italia nostra mettiamo l’accento su una chiesa scoperchiata e crollata, Sant’Agostino – prosegue – Da fuori non sembra, dentro ci sono macerie. Serba sulle pareti almeno due affreschi tre-quattro e cinquecenteschi, testimonianze di attività pittoriche straordinarie in tutta la Valnerina. E nell’abside, rifatta nel ‘700, forse conserva un affresco di cui si conoscono la committenza e i pittori, quattro o cinque, che operarono lì nel 1452, si sono trovati i documenti. Più tempo passa peggio è”.

Chiesa di San Giovanni, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

Tra altre chiese Cordella pensa a San Giovanni, per gli affreschi e “per un altare di Giovanni d’Almata del 1469”, e a San Francesco “che era diventata un auditorium molto attivo e una biblioteca ed è crollata. Da qui l’enorme pala d’alare cinquecentesca di Jacopo Siculo venne portata al Santo Chiodo e restaurata”. La sua valutazione complessiva? “Siamo come al giorno dopo il terremoto, tranne San Benedetto. Anzi, ricordo che sotto le macerie non si conserva nulla di organico. A Norcia è chiamato ‘terremoto bianco’ perché non è morto nessuno, però dal punto di vista artistico e monumentale è un terremoto crudele. Tutte le opere esodate a Spoleto rischiano di restarci troppo a lungo o, chissà, di venire stornate al Museo diocesano di Spoleto”. Segnala: “A noi di Italia nostra preme moltissimo la riapertura della Castellina, è fondamentale avere un piccolo museo: sembra intatta, invece è inagibile, è un fondale neutro, ci addolora”.

Ex chiesa di San Francesco, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

In piazza si attarda un gruppo di turisti: sotto la statua del santo guarda la protezione del cantiere di San Benedetto, la parte alta della facciata, gli operai sui ponteggi a lato, vede il palazzo comunale con la sua torre campanaria messa in sicurezza, dalla guida sentono cosa non possono vedere. “Nelle visite come associazione siamo arrivati a 60 soci perché la gente sente il bisogno di coalizzarsi – aggiunge Cordella – Ad esempio sentiamo il bisogno di ricostruire l’archivio portato a Spoleto: era nell’ex convento di San Francesco, è la memoria di Norcia, sono centinaia di volumi”.

Chiesa di Santa Rita, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

“La ricostruzione soprattutto pubblica va a rilento – afferma Alessio, di una famiglia che affitta camere nel paese e ha un agriturismo a pochi chilometri dalle mura – Il turismo sta riprendendo anche se non come prima del terremoto, ma mancano le chiese, senza viene meno gente, e la Castellina è chiusa”. Alessio, nato nel 1998, lamenta anche che “l’estate nursina quest’anno è stata fiacca” e ravvisa due problemi che il sisma ha aggravato ma lo precedono: “La scuola ora è in un piccolo fabbricato intonacato, sarebbe bello ci fosse un polo scolastico più ampio con più scuole, permetterebbe a tanti di restare. E l’ospedale ha solo il pronto soccorso, per il resto bisogna andare a 40 minuti da qui, a Spoleto o a Foligno. Un vero ospedale, anche piccolo, sarebbe anche un’opportunità di lavoro. Senza supermercati, la scuola, la gente non ci sta, non puoi vivere nella solitudine”.

Chiesa di Santa Maria Argentea o Concattedrale, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

L’ultima parola spetta all’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, custode e proprietaria del patrimonio ecclesiastico. “Per Santa Maria argentea, San Lorenzo e Sant’Agostino abbiamo i progetti di restauro già fatti – interviene l’ufficio stampa – La soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Umbria ha dato parere favorevole, stiamo aspettando i pareri del Comune e del Parco nazionale dei Monti Sibillini: appena li avremo la diocesi potrà provvedere alle gare d’appalto. San Salvatore a Campi (lungo la strada presso la frazione a nord di Norcia verso Preci, ndr), ha la stessa situazione”.

Castellina, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

Gli edifici saranno ricostruiti secondo il criterio adottato per San Benedetto che, semplificando, possiamo sintetizzare nella formula “com’era – dov’era” con strutture molto più resistenti al sisma e più flessibili.
Perché però a sette anni di distanza la ricostruzione non è partita salvo che a San Benedetto? “Semplice, la burocrazia ha i suoi tempi – risponde l’addetto stampa – La gente pensa che la diocesi può ricostruire da sola invece ci sono passaggi, ogni provetto va mandato alla soprintendenza, al Comune, all’ufficio speciale della ricostruzione – Usr della Regione, al Parco dei Sibillini per i loro pareri, è una procedura complessa. E abbiamo dialogato con il commissario straordinario del sisma, prima Giovanni Legnini e ora Guido Castelli, affinché la Diocesi sia il soggetto attuatore altrimenti si era ancora più indietro. I tecnici hanno lavorato velocemente, ma le tempistiche con tanti organismi coinvolti sono quelle”.

Chiesa di San Benedetto e, a sinistra, il Palazzo comunale con la torre campanaria, ottobre 2023, Norcia. Foto Stefano Miliani

L’ente ecclesiastico assicura che una volta riaperta ogni chiesa riavrà le sue opere d’arte conservate ora al Santo Chiodo e che sta allestendo “in tempi relativamente brevi” una sala nell’ex monastero benedettino affinché diventi luogo di culto: luogo che al momento tra le mura manca, anche perché la prima chiesa restaurata, ovvero San Benedetto, aprirà nel 2025.

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Chiesa di San Salvatore, ottobre 2023, frazione di Campi, Norcia. Foto Stefano Miliani

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