Arrestato per furto si impicca in carcere dopo una notte in cella: è il 32esimo suicidio dall'inizio del 2024
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Arrestato per furto si impicca in carcere dopo una notte in cella: è il 32esimo suicidio dall'inizio del 2024

Massimiliano Pinna era stato fermato sabato scorso gli agenti delle Volanti a San Benedetto, mentre si trovava alla guida di un’auto, con effetti personali rubati. Si è tolto la vita dopo una notte in carcere.

Arrestato per furto si impicca in carcere dopo una notte in cella: è il 32esimo suicidio dall'inizio del 2024
Un detenuto
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3 Aprile 2024 - 08.26


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Massimiliano Pinna era un uomo di 32 anni, arrestato per furto a Cagliari. L’uomo, dopo una notte in carcere, si è impiccato nella propria cella. 

Pinna era stato fermato sabato scorso gli agenti delle Volanti a San Benedetto, mentre si trovava alla guida di un’auto. Addosso aveva documenti, carte di crediti e altri effetti personali appena rubati da un veicolo in sosta. Il suo è il trentaduesimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno: 29 i detenuti che si sono tolti la vita, tre le guardie carcerarie. 

Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa: «L’ennesimo morto “per impiccagione” nelle nostre galere, dove ormai si va incontro a una pena di morte di fatto», denuncia il sindacalista, «si inserisce in un quadro di crisi inarrestabile se non con interventi immediati e d’impatto che prendano atto dell’emergenza forse davvero senza precedenti, quanto meno a guardare il numero record di coloro che si tolgono la vita».

«La carenza di operatori – alla sola Polizia penitenziaria mancano 18mila unità – e le molteplici altre deficienze strutturali, infrastrutturali, d’equipaggiamento e organizzative non sono fronteggiabili con azioni ordinarie». 

Da qui l’appello al ministro  della Giustizia, Carlo Nordio, e all’intero governo Meloni, affinché «ne prendano concretamente atto e varino un decreto carceri con misure tangibili che non possono riassumersi nella riduzione, sic et simpliciter, a 60 giorni effettivi del corso di formazione per gli agenti di Polizia penitenziaria che inciderà in maniera impercettibile sul numero delle assunzioni, ma che finirà per essere deleterio sul piano della professionalità, della competenza e della crescita del corpo». 

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