Sindaco ungherese: moschee e gay fuori dal mio comune
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Sindaco ungherese: moschee e gay fuori dal mio comune

Il primo cittadino di Asotthalom: "Qui siamo tutti bianchi, europei e cristiani, non vogliamo immigrati e omosessuali"

Laszlo Toroczkai
Laszlo Toroczkai
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17 Febbraio 2017 - 21.42


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Dall’Ungheria un’altra notizia che mette i brividi. Laszlo Toroczkai, il sindaco di un piccolo comune ungherese al confine con la Serbia, Asotthalom, con un’ordinanza ha bandito il velo islamico, la costruzione di moschee e i gay.  Il primo cittadino del centro di 1.800 anime, è un noto estremista e fa parte della direzione nazionale del partito ultranazionalista Jobbik. “Qui siamo tutti bianchi, europei e cristiani, non vogliamo immigrati e omosessuali”, ha detto alla Bbc britannica. Nel comune vivono due persone musulmane, integrate da tempo nella società locale. Il prefetto (rappresentante del governo) oggi ha presentato una denuncia alla Corte suprema per l’abrogazione dell’ordinanza locale. “Il sindaco non ha competenza di cambiare la legge nazionale sulla convivenza e sulla libertà di fede”, ha fatto presente nel suo ricorso. Sul caso potrà pronunciarsi anche la Corte costituzionale, per l’eventuale abrogazione dell’ordinanza. Il partito Jobbik, secondo nei sondaggi, punta a prendere il posto del premier Viktor Orban alle elezioni del 2018.

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