L'Economist definisce Trump "Il più grande pericolo mondiale del 2024"
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L'Economist definisce Trump "Il più grande pericolo mondiale del 2024"

il monito dell'Economist, riferito a Donald Trump e a un suo eventuale ritorno alla Casa Bianca, a meno di un mese dall'avvio delle primarie repubblicane

L'Economist definisce Trump "Il più grande pericolo mondiale del 2024"
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18 Novembre 2023 - 01.18


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 `Il più grande pericolo mondiale del 2024´: è il monito dell’Economist, riferito a Donald Trump e a un suo eventuale ritorno alla Casa Bianca, a meno di un mese dall’avvio delle primarie repubblicane. Con i sondaggi che vedono l’ex presidente saldamente al comando. Inseguito a distanza dalla sua ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley (in ascesa) e dal governatore della Florida Ron DeSantis. Tutti e tre i candidati oggi batterebbero Joe Biden.

Un «secondo mandato di Trump sarebbe una svolta ben più dannosa della prima», avvisa l’autorevole testata britannica, ricordando che il «destino del mondo» nelle presidenziali 2024 dipenderà dalle schede elettorali di «decine di migliaia di elettori solo in una manciata di stati», quelli in bilico. «La Cina e i suoi amici – sostiene The Economist nella sua guida annuale World Ahead’ – si rallegrerebbero della prova che la democrazia americana è disfunzionale» e Pechino «potrebbe facilmente sbagliare i calcoli su Taiwan, con conseguenze catastrofiche». Inoltre il presidente russo «avrebbe un incentivo a continuare a combattere in Ucraina e a eliminare paesi ex sovietici come la Moldavia o gli Stati baltici».

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Ma la «più grande minaccia» che Trump rappresenta «è per il suo stesso Paese». L’«autorità morale» degli Stati Uniti diminuirebbe «perché l’America lo avrà votato pur conoscendo il peggio». Mentre «perseguirà i suoi nemici», Trump «farà la guerra a qualsiasi istituzione che si trovi sulla sua strada, compresi i tribunali e il Dipartimento di Giustizia», mette in guardia l’Economist, ricordando i piani dell’ex presidente per consumare la sua vendetta contro critici ed oppositori.

Anche Biden ha lanciato il suo allarme, dopo che il tycoon ha promesso di spazzare via i «parassiti nel Paese» evocando «l’avvelenamento del sangue americano»: una retorica «da Germania nazista», ha accusato. Il presidente perè è ai minimi nei sondaggi. E se da un lato può sperare in una archiviazione dell’inchiesta per le carte classificate ritrovate nel garage di casa e in un suo ex ufficio – secondo anticipazioni della Cnn – dall’altra si profila una seconda incriminazione per il figlio Hunter Biden in California, dopo quella in Delaware per il possesso illegale di una pistola: il procuratore speciale David Weiss sta utilizzando un gran giurì di Los Angeles per acquisire documenti e possibili testimonianze nelle indagini, che sembrano concentrate sul mancato pagamento delle tasse. Già convocato James Biden, fratello del presidente e un tempo socio di Hunter.

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Le quattro inchieste con 91 capi di imputazione per ora non sembrano invece fermare Trump, contro cui continuano ad uscire indiscrezioni sempre più compromettenti, come l’audio diffuso dalla Cnn in cui afferma che avrebbe voluto raggiungere la folla degli assalitori del Capitol il 6 gennaio 2021. Ma il tycoon deve guardarsi le spalle dalla Haley, che piace anche ad alcuni big di Wall Street: nei sondaggi è terza in Iowa e seconda in New Hampshire. È lei, secondo un sondaggio di Marquette Law School, che sconfiggerebbe Biden col maggior scarto: 55% a 45% (il margine di Trump e di DeSantis è rispettivamente di 4 e 2 punti). Stesso risultato, anche se con percentuali diverse, nella media dei sondaggi di RealClearPolitics (+4,2%, +1,3% e +0,6%). 

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